Acanthurus achilles è diffuso nell’Oceano Pacifico nelle isole Caroline occidentali e nello stretto di Torres fino alle isole Hawaii, Marquesan e Ducie, a sud fino in Nuova Caledonia; in Micronesia nelle isole Mariana e Marshall; nell’Oceano pacifico centrale orientale nelle zone meridionali della Baia della California e lungo le coste del Messico. Vive fino ad una profondità di 10 metri.
Di solito viene avvistato in gruppi numerosi, al cui interno possono introdursi anche esemplari di Acanthurus nigricans e viceversa, nella zona del reef esterno. La specie raggiunge in natura i 24 cm di lunghezza. Il colore è marrone scurissimo, quasi nero. Possiede due lamelle poste sul peduncolo caudale, con le quali si difende in caso di attacchi, ma sovente le usa pure per intimidire e costringere alla fuga altri Acanturidi ed impossessarsi dei loro territori per alimentarsi.
La vistosa “goccia” arancione che lo contraddistingue è un segnale della sua proverbiale aggressività. Infatti, più la colorazione è accesa nella parte del corpo dove sono poste le lamelle e più la specie è considerata dominante. Acanthurus achilles presenta le caratteristiche tipiche degli acanturidi: una piccola bocca con denti disposti a pettine, che gli consentono di assumere e triturare grosse quantità di alghe, il corpo ovalizzato e lateralmente compresso.
I giovani Acanturidi di questa specie si riconoscono dalla mancanza della macchia arancione sul peduncolo caudale che compare quando la specie misura all’incirca sei centimetri. La dieta è costituita per la quasi totalità da alghe. La riproduzione avviene mediante l’espulsione delle uova che rilascia salendo velocemente verso la superfice. Le larve sono trasportate dalla corrente e si sviluppano in modo indipendentemente. Acanthurus achilles è importato quasi esclusivamnte dalle Hawaii dove viene utilizzato dagli abitanti come cibo. Inoltre, le lamelle caudali, vengono usate per costruire ami da pesca.
Acanthurus achilles – osservazioni in acquario
Acanthurus achilles è una delle specie più ambite dagli acquariofili. Tuttavia la sua diffusione in acquario è molto limitata. Il motivo principale è da ricondursi alla difficoltà estrema di mantenere in ottima salute e per molto tempo questo pesce in cattività. Anche nel caso di grosse importazioni, la percentuale che riesce a sopravvivere è minima; una percentuale che sicuramente deve porre il dubbio a tutti gli acquariofili se sia corretta o meno l’importazione. Acanthurus achilles è un acanturide molto sensibile a parassitosi come Cryptocaryon irritans e Oodinium ocellatum.
La specie deve essere ospitata in una vasca in funzione in modo ottimale da almeno due/tre anni. Nonostante questa precauzione la parassitosi compare puntualmente poco dopo l’introduzione in vasca.
Certamente l’utilizzo di una lampada UVb oppure l’impiego di Ozono combattono la malattia e, alcune volte, queste tecniche sono in grado di garantire la permanenza in acquario. Accade pure di frequente che Acanthurus achilles conviva per tutta la sua esistenza con i parassiti e la malattia non arrivi mai ad uno stadio preoccupante da richiedere una cura.
Anche se Acanthurus achilles non raggiunge proporzioni ragguardevoli in acquario, e può essere mantenuto in vasche di 300 litri, consiglio di assicurare alla specie acquari con capienza di almeno 600 litri. Può convivere con altre specie di Acanturidi, ma l’acquariofilo deve prevedere la possibilità che da un giorno all’altro gli esemplari comincino a litigare.
Quindi, si deve attrezzare di una vasca alternativa e pure di un acquario di quarantena dove eventualmente curare la specie in caso di necessità. E’ un pesce alghivoro, tuttavia l’integrazione della dieta con cibo di origine animale è necessaria. Acanthurus achilles è una specie che deve essere allevata solo da acquariofili esperti.