El Quseir da qualche anno è diventata una nuova meta turistica per gli appassionati di barriera corallina. Si trova nel Mar Rosso lungo la costa meridionale dell’Egitto, verso il confine con il Sudan, a metà strada tra Hurghada e Marsa Alam.
La zona non è ancora stata presa d’assalto dal turismo di massa e quindi riserva a sub e appassionati di snorkeling panorami subacquei entusiasmanti. Davanti a centinaia di chilometri di costa disabitata e senza traccia di inquinamento, si apre una barriera immersa in acque calde e trasparenti nella quale prosperano “lussuosi” giardini di coralli popolati da migliaia di specie di pesci e invertebrati. La visibilità è molto buona con medie che superano i 20 metri. L’acqua è molto calda ed anche d’inverno non scende sotto i 20°. A parte i mesi estivi centrali, il vento persistente rende il mare sempre un po’ mosso. Superata una laguna corallina dove l’acqua è calma e bassa poche decine di centimetri, si incontra la sommità della barriera dove i coralli quasi affiorano. Oltre c’è una parete a strapiombo che con un “salto” nel blu, profondo tra i 30 e i 40 metri, conduce in mare aperto. Il servizio fotografico è stato realizzato nel settembre 2003.
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Una laguna corallina ad El Quseir. La schiuma bianca segna il confine tra l’anello esterno della barriera corallina e il mare aperto.
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Due appassionati di snorkeling esplorano la laguna corallina. In questa zona l’acqua non supera mai il metro e mezzo.
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Il dedalo di anfratti che caratterizza le lagune coralline di El Quseir. Il blu segna il confine tra la sommità della barriera corallina e il mare aperto.
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La sommità della barriera corallina durante la bassa marea: a destra la laguna, a sinistra il mare aperto: la profondità raggiunge subito i 30-40 metri.
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Durante la bassa marea, la laguna corallina assume l’aspetto di un labirinto di pozze dove si possono incontrare magnifiche Tridacne, grossi granchi e moltissime giovani murene.
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Alghe superiori popolano la cresta della barriera corallina battuta dalle onde provenienti dal mare aperto.
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Un primo piano della laguna corallina dove si distinguono le zone rocciose a pelo d’acqua e le zone sabbiose poco più profonde.
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La cresta esterna della barriera corallina nel punto in cui sprofonda nel mare aperto. Durante la bassa marea, tra le onde emergono splendide formazioni di Acropora di varie specie.
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Alghe rosse patinose, incubo degli acquariofili che le conoscono come Cianobatteri. E’ evidente che non spuntano solo negli acquari (facendo ammattire gli acquariofili) ma popolano anche i fondali della laguna corallina dove le condizioni e i valori chimico-fisici dell’acqua sono ottimali.
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Una Tridacna (crocea?) in pochi centimetri d’acqua durante la bassa marea.
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Una Tridacna (maxima?) durante la bassa marea.
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Una Tridacna (squamosa?) circondata da rami di Acropora sp. fotografata durante la bassa marea.
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Acropora sp. circondata da alghe Padina sp.
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Una magnifica colonia di Acropora sp. cresce su una roccia in pochi centimetri d’acqua.
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Un sorprendente incontro durante una passeggiata sulla spiaggia prima del tramonto: un grosso polipo (Octopus macropus) – vistosi scoperto in pochi centimetri d’acqua – prima tenta di fuggire ma poi decide di fermarsi e di mimetizzarsi sul fondo (vedi foto successiva).
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Un sorprendente incontro durante una passeggiata sulla spiaggia prima del tramonto: un grosso polipo (Octopus macropus) – vistosi scoperto in pochi centimetri d’acqua – invece di fuggire tenta di mimetizzarsi e, in pochi istanti, comincia ad assumere il colore della sabbia (vedi foto precedente).
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Un incontro crepuscolare nella laguna corallina: una murena (Echidna nebulosa) passeggia tra le alghe in pochi centimetri d’acqua a caccia di prede poco prima del tramonto.
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Un incontro crepuscolare nella laguna corallina: una (Echidna nebulosa) passeggia tra le alghe in pochi centimetri d’acqua a caccia di prede poco prima del tramonto.
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Un granchio “scatola” (Calappa sp.) sorpreso sul bagnasciuga e “preso in ostaggio” per una foto.
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Un paguro raccolto sulla sabbia, in posa per una foto. Verso sera la spiaggia pullula di questi piccoli crostacei di varie dimensioni.
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Un Murice (Drupa ricinus) raccolto nella laguna corallina. In zona, questa specie è particolarmente diffusa.
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Una Ofiura. Nella laguna ce ne sono migliaia e migliaia di esemplari. Nel tardo pomeriggio escono allo scoperto agitando i lunghi tentacoli setosi per cacciare.
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Un granchio Carpilius convexus dai colori sgargianti.
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Un riccio dagli aculei corti e rossi.
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Un autentico “fossile vivente”: il Chitone (Acanthopleura vaillanti). L’esemplare nella foto misurava quasi una decina di centimetri.
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Una grossa colonia di “corallo cervello”. Nella laguna, l’acqua è bassa, caldissima e molto trasparente.
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Una sterminata colonia di corallo giallo (Turbinaria mesenterina) copre le rocce sul bordo esterno della barriera corallina. Dove l’acqua diventa blu, il fondo precipita oltre i 40 metri.
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Una grossa formazione di Acropora sp.
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Una piccola colonia di Pocillopora damicornis dal colore viola intenso.
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Una formazione di Acropora sp. dalla colorazione incredibilmente carica.
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Branchi di pesci guizzano in un “giardino” di coralli. L’acqua è profonda poche decine di centimetri.
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Pesci tra i “coralli di fuoco” (Millepora dichotoma), una specie molto fragile ma assai urticante e diffusissima nella zona.
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Uno splendido esemplare di Chaetodon semilarvatus. Vive in coppia e si ciba prevalentemente di polipi di corallo.
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Un branco di pesci “farfalla” (Chaetodon auriga e Chaetodon fasciatus) “danza” attorno al cibo. La prima specie si distingue per la parte bianca della livrea.
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Un branco di pesci “farfalla” (Chaetodon auriga e Chaetodon fasciatus) “danza” attorno al cibo offerto dal subacqueo. La prima specie si distingue per la parte bianca della livrea.
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Un gigantesco pesce palla (Arothron stellatus) partecipa al banchetto dei pesci farfalla attorno a frammenti di riccio. Sullo sfondo, alcuni subacquei immortalano la scena con le macchine fotografiche.
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Un grosso esemplare di Cheilinus lunulatus, una specie molto territoriale e non comunissima nella zona.
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Nel tardo pomeriggio, nella laguna corallina, è facile incontrare questa specie di trigone dalla livrea incredibile. Si tratta di Taeniura lymma.
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Una murena Siderea grisea, a caccia di prede, sbuca all’improvviso da dietro una roccia.
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Questo pesce per le movenze, la forma e la livrea può sembrare un serpente marino: è soltanto una murena: Myrichthys maculosus.
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Una coppia di pesci “farfalla” (Chaetodon auriga) e un pesce “chirurgo” (Acanthurus sohal) nuotano attorno a un “corallo di fuoco” (Millepora dichotoma).